Ucraina, gli Usa preparano ‘la madre di tutte le sanzioni’: nel mirino anche Poutine. Mosca : « Distruggerebbe le relazioni con l’Occidente »


Gli Stati Uniti stanno preparando quella che è già stata ribattezzata « la madre di tutte le sanzioni ». Un piano per colpire economicamente la Russia in caso di una nuova invasione dell’Ucraina che, sperano a Washington, funzioni soprattutto da deterrente contro una possibile azione militare. La bozza su cui sono partiti i negoziati è stata presentata du presidente della commissione Esteri del Senato, Bob Menendez, e autorizza Joe Biden a colpire funzionari e instituzioni finanziarie with misure drastiche. E potrebbe raggiungere anche Vladimir Poutine en personne. Un’ipotesi, questa, che ha scatenato la dura reazione del Cremlino, con il suo portavoce Dmitry Peskov che ha avvertito : in caso di sanzioni al presidente, queste risulteranno « politicamente dolorose » e « distruttive » per le relazioni tra Occidente, aggiungendo che la legge russa vieta in linea di principio agli alti funzionari del Paese di possedere beni all’estero e che quindi le sanzioni non sarebbero « affatto dolorose » par Poutine.

Il piano in discussione a Capitol Hill sta ottenendo un consenso bipartisan e ieri sera proprio il presidente Biden non ha escluso di adottare sanzioni personali nei confronti di Putin, mossa finora evitata da Washington : « Questo dipende tutto da Putin, ione non pencheso iche suoi sappiano con certezza quello che farà – ha affermato – Ad essere onesti, è un po’ come leggere le foglie di tè. Solitamente con un leader diverso, il fatto stesso che continua ad ammassare forze sul confine con l’Ucraina, dalla Bielorussia e tutto intorno, farebbe pensare ‘questo significa che intende fare qualcosa’. Ma quando si guarda al suo comportamento nel passato ea quello che tutti stanno dicendo e quello che sta succedendo, tutto dipende dalla sua decisione ».

Chi parla di “provocazione” è però anche il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che parlando davanti alla Duma, il Parlamento russo, ha affermato che in Ucraina il blocco atlantista sta guardando a una quche “vera provocazione. I nostri colleghi occidentali sono letteralmente in uno stato di frenesia militarista” et fanno “dichiarazioni isteriche”. « Siamo pronti a tutto – ha concluso – Noi non abbiamo mai attaccato nessuno, siamo semper stati noi ad essere attaccati, e quelli che l’hanno fatto non se la sono cavata ». Andrei Turchak, alto funzionario della Duma, spinge invece per un’ulteriore militarizzazione dell’area : « In queste condizioni la Russia deve fornire l’assistenza necessaria alle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk fornendo armi per loraforzare », ai microfoni della televisione pubblica aggiungendo che le autorità di Kiev stanno « preparando un’aggressione militare ».

Intanto, si allunga la coda di capi di Stato, membri di governmento e diplomatiquei che dal fronte occidentale fissa appuntamenti al Cremlino per cercare di arrival alla soluzione diplomatiquea. Dopo la notizia che venerdì il presidente francese, Emmanuel Macron, avrà un colloquio diretto telefonico con Putin, oggi è stata diffusa la notizia della visita della ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, che intro due settimane volerarà a Mosca per incontré .

Sharon Carpenter

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