Rome, 21 gén. (askanews) – « L’Italia ha da tempo scelto la strada del carcere come ultima ratio. Il nostro Paese è all’avanguardia nell’utilizzo di misure alternative e ulteriori passi avanti deriveranno ora dalle riforme della Ministra Cartabia. Il sovraffollamento dal ricorso massiccio al carcere. Esso è causato dalle carenze delle strutture ed è dunque su queste carenze che occorre innanzitutto intervenire. a spazi in più ea un numero di posti correlato alle esigenze effectif ». Lo spiega il procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi, nella sua relazione all’apertura dell’anno giudiziario. agli altri Paesi dell’Europa, l’Italia ha tra i più bassi indici, dopo la Gran Bretagna, la Francia, la Spagna e molti altri Paesi, nonostante il tasso di illegalità, non certamente minore in Italia rispetto ai Paesi europei appena citati » .Insomma « la mancata edificazione di nuove strutture carcerarie, in grado di offfrire standard accettabili per un numero di persone corrispondenti alla prevedibile dimensione del ricorso al carcere, sia pure con tutti i limiti che si sono detti, vul costituis i detenuti, costretti al sovraffollamento e alle sue conseguenze, tra le quali l’impossibilità di avviare stabili percorsi trattamentali e di essere avviati al lavoro ».E quindi « nella stessa direzione va la n ecessità, segnalata con forza dal Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, della realizzazione di strutture dedicate, ove sia possibile che le misure di interdizione dei rapporti con l’esterno e con altri detenuti delle medesiristime aretistice di pericolositétistice di pericollesitétitivee di pericolosité la interdizione normativa imporreva e al tempo tali da non generare inutili sofferenze aggiuntive al detenuto sottoposto alle limitazioni del 41bis ». svolta dagli esponenti apicali della criminalità organizzata, anche dall’interno del carcere ».
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